
Stampa a sublimazione termica
La sublimazione termica è una tecnologia usata da alcune stampanti.
Essa sfrutta un processo di trasferimento del colore, su carta o pellicola di plastica, basato sull’impiego del calore. In queste stampanti il colore, contenuto all’ interno delle cartucce sotto forma di polimero, allo stato solido è scaldato ad alte temperature,sublimando e diffondendo poi verso il supporto o la superficie messa a contatto (generalmente pellicola fotografica) e quindi fissandosi. All’interno della stampante c’è una testina termoriscaldata, può variare temperatura in modo molto veloce. Non sono presenti uggelli a getto d’inchiostro.
Invece di avere serbatoi di inchiostri, è presente un vero e proprio nastro di plastica che scorre all’interno della stampante, questo nastro è composto dai 3 colori primari, ognuno dei quali può rappresentare circa 256 tonalità .Quando la foto viene inviata alla stampante la testina disegna termicamente la figura da rappresentare sopra la pellicola di plastica trasparente non una ma tre volte, una volta per il giallo, una per il rosso ed una per il blu, infine, la stampante applica uno strato protettivo superiore. Questo modello è chiamato CMYO Cyan, Magenta, Yellow, Overcoating; sistema che differisce dal CMYK. Questo strato protettivo protegge la stampa dallo scolorimento dovuto all’esposizione della luce, rendendo la tecnica utile alla stampa di fotografie e al mantenimento della stessa.
Stampa chimica
Questo tipo di stampa è più articolato della stampa a sublimazione termica ma il concetto è: la carta fotografica su cui si andrà a stampare è fotosensibile. Attraverso un ingranditore (per il processo di stampa tradizionale) o un fascio laser (per quello moderno) si imprime la luce negativa delle foto sulla carta, che essendo fotosensibile farà comparire la nostra immagine al positivo, poi si immergerà in un bagno chimico la carta che ne fissa i colori.
Questo tipo di stampa è il più largamente usato in assoluto.
Stampa inkjet
La stampa inkjet è un procedimento senza impatto.
L’inchiostro viene emesso da speciali ugelli mentre scorrono sopra la carta. Il funzionamento di una stampante a getto è facile da visualizzare: inchiostro liquido di vari colori viene spruzzato sulla carta o su altri supporti, come plastica o tela, per creare l’immagine finale.
La testina di stampa scorre tutta la pagina in strisce orizzontali, grazie ad un preciso motore elettrico che la sposta da destra verso sinistra e viceversa, contemporaneamente il foglio viene fatto avanzare sotto la testina stessa a piccoli passi. Viene stampata la prima riga, il foglio viene fatto avanzare, viene stampata la seconda riga e così via.
Per velocizzare il procedimento, la testina di stampa non si limita a stampare una singola riga di pixel alla volta, ma stampa una colonna verticale di pixel tutti insieme. Esistono varie tipologie di stampa inkjet, la più comune è la “drop on demand” (DOD), ovvero piccole gocce di inchiostro vengono spruzzate sulla carta attraverso piccoli ugelli: un po’ come aprire e chiudere un rubinetto migliaia di volte al secondo.
La quantià di inchiostro trasferita sulla pagina viene determinata dal software di stampa che decide quali ugelli devono “sparare” e quando.
Antonio Battiato