Qualche giorno fa, esattamente il 26 marzo 2019 (mentre noi pubblicavamo l’articolo “DIRITTO D’AUTORE VS. LA RETE: USI E ABUSI“), è stato approvato dal Parlamento Europeo il testo della Risoluzione Legislativa “Il diritto d’autore nel mercato unico digitale”, meglio noto come riforma del copyright. Il testo accoglie una Direttiva che se approvata dagli Stati membri entrerà in vigore nel 2021 e mira ad una maggiore tutela nei diritti di editori e autori (tra gli autori intendiamo giornalisti, artisti, in poche parole coloro che creano contenuti da condividere protetti dalla legge sul copyright) nei confronti delle piattaforme online, prime fra tutte Google, Facebook e Youtube. Tra gli esperti, molti sono preoccupati sulla libera circolazione delle informazioni online, linfa vitale del web! Quindi, la domanda sorge spontanea: come cambierà il modo di condividere i dati in rete? Il nodo principale della riforma è costituito dagli articoli 15 e 17, i quali nella precedente discussione erano gli artt.11 e 13, rispettivamente. Ma, andiamo al nocciolo…secondo l’art.15, gli editori di giornali hanno la facoltà di imporre delle tariffe alle piattaforme per la pubblicazione dei loro contenuti nelle piattaforme stesse!! In realtà, il dibattito fra le due parti non è una recente novità. Da tempo gli editori accusano i colossi del web di pubblicare contenuti senza autorizzazione o un adeguato compenso, d’altro canto, Google e Facebook rivendicano che il traffico di utenza verso i siti di informazione è veicolato in gran parte dalla pubblicazione delle anteprime nelle loro piattaforme…secondo l’art.17, le società che offrono servizi di condivisione di contenuti e dati sul web dovranno disporre della licenza del titolare originario e di misure per il controllo preventivo di qualsiasi materiale pubblicato online, infatti, saranno responsabili in caso di violazione del diritto d’autore. Tali misure fungerebbero da filtro alla libera circolazione delle informazioni, ragion d’essere del web!

Negli ultimi giorni, la riforma è stata oggetto di polemica sotto diversi aspetti. Innanzitutto, è stato notato come di fatto chi beneficia della tutela siano le case editrici, discografiche e cinematografiche…nulla è stato detto sull’eventuale uso illegittimo dei contenuti recuperati dal web da parte degli editori! Ma cosa più importante, si rischia di creare barriere in un territorio senza confini…il problema quando si parla di web è proprio questo: non ha confini, è libera circolazione di idee e contenuti. È come creare una carreggiata a due corsie di accelerazione, ma l’Europa viaggia in quella con il limite più basso di velocità! In tal senso l’Europa si era già mossa con la cookie law. Sull’argomento, Luca Sofri, tra l’altro editore de Il Post, ha commentato su Twitter: “Al di là di tutte le ragioni e i torti, nessun giornale e’ capace di spiegare come mai, se Google o FB sfruttano i contenuti “senza dare nulla in cambio”, nessuno di quei giornali faccia la cosa più semplice: non indicizzarsi su Google, star via da FB. La risposta è facile…”.

 

Fonti:

– Associazione Professionale Fotografi Professionisti – Tau Visual. www.fotografi.org.

– Losito, Alessandra. “Riforma del copyright UE: cos’è cosa prevede e cosa cambia per internet se articoli 11 e 13 della delibera europea sul diritto d’autore vengono approvati”. ‘Guida Fisco’. 2019. www.guidafisco.it.

– Maugeri, Massimo. “La riforma del copyright che cambierà il Web per sempre”. ‘Agi’.2019. www.agi.it.

– Redazione PMI.it. “Copyright: il Parlamento UE approva la Riforma”. ‘PMI.it’. www.pmi.it.

 

Melania Branchina

 

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